Nell’attuale contesto economico, rispetto agli anni precedenti è in aumento l’attenzione che le aziende rivolgono alla gestione finanziaria del trattamento di fine rapporto (TFR) utilizzando i Fondi pensione, che permettono loro di accedere a importanti sgravi fiscali e contributivi, liberandole anche dall’obbligo della rivalutazione del TFR imposto dall’art. 2120 del Codice Civile. E’ così che i Fondi Pensione si rivelano un importante alleato dell’imprenditore nell’ottimizzare la gestione della liquidità.
LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE IN AZIENDA
Attraverso un accordo collettivo, semplice e gratuito, il datore di lavoro verserà al fondo le quote di TFR maturate dai dipendenti, che a loro volta possono godere dei benefici a loro riservati, derivanti da una tassazione ridotta rispetto alla tradizionale liquidazione, agevolando così entrambe le figure in un’ottica di win-win.
I vantaggi dell’accordo sono molteplici e riguardano aspetti fiscali e finanziari.
VANTAGGI FISCALI
Relativamente alle somme di TFR che confluiscono al fondo, l’azienda beneficia di un onere deducibile pari al 4% che permette di abbattere l’imponibile in fase di dichiarazione dei redditi.
Per le aziende con meno di 50 dipendenti, la deducibilità aumenta al 6%.
Il vantaggio della deducibilità si estende anche all’eventuale contributo che il datore di lavoro, stipulando un accordo collettivo, sceglie di concedere ai futuri aderenti.
La recente normativa ha esteso i vantaggi fiscali anche ai versamenti relativi al welfare aziendale confluiti nel fondo pensione, giungendo a prevedere una completa detassazione del premio di produttività versato al sistema di previdenza complementare.
VANTAGGI FINANZIARI
Versando il TFR sul fondo pensione il datore di lavoro (con meno di 50 addetti) demanda ogni onere di gestione del patrimonio al Fondo Pensione, mentre accantonandolo andrebbe incontro ad un indebitamento verso i propri dipendenti con un interesse annuo pari all’1,5%, aumentato del 75% del tasso di inflazione. L’accantonamento del TFR sul fondo pensione consente inoltre di diluire nel lungo periodo l’importo della liquidazione che, in caso di licenziamento del dipendente, verrà erogata dal Fondo Pensione sollevando l’azienda da rischi di indebitamento dovuti all’esborso improvviso.
ALTRI VANTAGGI
Il datore di lavoro è esonerato dal versamento del contributo nello 0,20% al fondo garanzia INPS. Infine relativamente alla quota di TFR conferita ai Fondi Pensione e al Fondo di Tesoreria Inps, beneficia di una riduzione progressiva del carico contributivo pari allo 0,28%.